mercoledì 11 agosto 2010

Vilma

Vilma era già seduta in terza fila, quando sono arrivato.
Non c'era ancora il grande pubblico. A dire il vero non c'è stato neanche dopo. Il paese reagisce sempre male alle cose organizzate in casa. Basta spostarsi di 5 km e sono tutti più contenti. Ma in casa, no. Qualcosa deve andare sicuramente strto, se è organizzato in casa. Le luci non funzioneranno, dice Mario. Le scale saranno troppo ripide, aggiunge Sergio. I bagni chimici per disabili saranno anche per gli abili, osserva Enzo.
Diciamo che li odio abbastanza. Forse odio no. Più voglia di qualcosa di diverso. Indifferenza? no, odio.
Vilma si sedeva. Io cercavo di fotografarla, ma lei si voltava a sinistra, come se avvertisse quell'obiettivo che pareva volerle togliere il ciuffo di capelli imbalsamati (in senso buono) dalla gota.
tre tentativi. quattro. al quinto ho desistito. Poi è andata via, poco prima che lo spettacolo si manifestasse per quello che è. Un'accozzaglia informe di mediocri che sbraccia per avere un attimo di notorietà. Nessuna stella cadente è caduta.

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